Domenica 29 agosto la Messa alla Piccola Casa di Torino
L’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia domenica 29 agosto alle 10 nella chiesa Grande della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino (via Cottolengo 14) con una solenne Celebrazione eucaristica, concelebrata dal Padre generale don Carmine Arice, ha dato avvio al centenario della nascita del Beato cottolenghino Fratel Luigi Bordino (Castellinaldo, 12 agosto 1922 – Torino, 25 agosto 1977).
Tutti coloro che hanno beneficiato della cura e dell’amicizia fraterna di fratel Luigi hanno gioito per un uomo che ha messo tutto sé stesso per servire il Signore e i fratelli più emarginati e bisognosi.
Ai festeggiamenti si è unito anche il paese di Castellinaldo (CN), luogo di nascita del Beato, che ha partecipato alla celebrazione con una nutrita delegazione di cittadini insieme al sindaco. Era presente anche il sindaco di Bra, paese natale del Santo Cottolengo.
“Eccellenza carissima”, ha detto Padre Arice nell’indirizzo di saluto all’Arcivescovo mons. Nosiglia, “sono convinto che in questa casa benedetta, per la forza della carità e la potenza del carisma cottolenghino quando è vissuto in pienezza, siano molti – compreso ospiti e malati che sono la sua ragion d’essere – coloro che percorrono i sentieri della santità. Siamo altresì contenti che la Chiesa, con il Fondatore San Giuseppe Cottolengo, abbia elevato agli onori degli altari anche alcuni suoi figli spirituali quali don Francesco Paleari, Luigi Bordino e la venerabile suor Maria Carola Cecchin. Questo significa che davvero in questa casa vi è tutto ciò che è necessario per farsi santi. Grazie, dunque, Eccellenza, per la sua presenza; grazie per l’affetto e la stima che ci dimostra; grazie perché ogni volta che la invitiamo non esita a dire di sì; grazie per la sua paterna vicinanza e per il suo amore ai poveri che manifesta ogni qualvolta è necessario far sentire la voce del Pastore per difenderne la loro dignità. Lo abbiamo visto anche in questi giorni nel suo appello a favore dei profughi afgani”.
“In questo giorno di festa”, ha evidenziato l’Arcivescovo mons. Nosiglia nell’omelia, “in cui avviamo le celebrazioni per il centenario della nascita di fratel Bordino lodiamo e ringraziamo San Giuseppe Benedetto Cottolengo che ha guidato e sostenuto il suo cammino spirituale e lo ha condotto a far parte dei figli del Santo della carità, ma ringraziamo anche Lui che ha saputo rispondere con generosità e impegno costante al dono ricevuto. Lui può essere paragonato ai nostri Santi sociali, che ricordiamo nella diocesi di Torino, ma anche a quei santi della porta accanto e dunque di uno di noi alla nostra portata”.
Al termine della celebrazione il Superiore generale dei Fratelli Cottolenghini, Fratel Giuseppe Visconti, ha rivolto un ringraziamento all’Arcivescovo e a tutti i presenti:
Foto gallery a cura di Andrea Pellegrini – Ufficio Stampa Piccola Casa:
Un anno di cammino verso il centenario di Fratel Luigi Bordino
a cura di Fratel Ernesto Gada
Il centenario sarà una opportuna occasione di conoscere le caratteristiche personali di Fratel Luigi, le pagine di storia vissute insieme a tanti altri giovani coetanei (in particolare la Campagna di Russia), il suo modello di vita e di umanità.
Fratel Luigi si è incamminato nella via di santità nel compimento del dovere quotidiano fino all’eroismo, nel nascondimento, nel silenzio operoso, nella preghiera continua, nella vicinanza costante agli ultimi, nella fedeltà agli impegni cristiani, conforme ai valori della spiritualità cottolenghina.
Un anno dedicato al Beato Fratel Luigi vedrà certamente lo sviluppo di alcune iniziative rivolte a più destinatari: consacrati, comunità parrocchiali e diocesane, bambini, giovani, adulti e anziani, personale sanitario, alpini, ecc. secondo modalità ampiamente differenziate. Conoscere la vita di Fratel Luigi significa scoprire una via di santità percorribile da tutti, come ha proposto Papa Francesco nella sua esortazione apostolica Gaudete et exultate: una santità adatta in special modo per la cultura del nostro tempo e che deve assumere alcune caratteristiche: “sopportazione, pazienza e mitezza; gioia e senso dell’umorismo; audacia e fervore; dimensione comunitaria; preghiera costante”. Scorrendo le pagine delle testimonianze nel processo apostolico di Fratel Luigi si osservano tutte queste qualità, a dire che la spiritualità di Fratel Luigi è adatta per i nostri giorni, come suggerito da Papa Francesco.
Tra i tanti aspetti della spiritualità del Beato c’è da evidenziarne due che attraversano tutta la sua esistenza e che per noi assumono un particolare significato ai fini dei nostri ideali di vita: la cura della vita interiore e la Speranza.
Fratel Luigi nelle vicende della sua vita, sia ordinarie che burrascose, come la Campagna di Russia, con i suoi comportamenti e atteggiamenti è riuscito a rivelare a tutti una profondità di vita che attingeva dalla sua stretta relazione con il Signore; oltre alla cura della vita interiore Fratel Luigi è stato un uomo di Speranza, per sé e per quelli che incrociava sulla sua strada: la sua presenza era un segno di Speranza, di fiducia, di tranquillità, di sicurezza, di superamento delle prove quotidiane che ogni uomo deve affrontare. Al Beato ben s’addice quanto leggiamo nel salmo 61: “Solo in Dio riposa l’anima mia, da lui la mia speranza. Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare”.
Fratel Luigi: una vocazione al servizio di Dio e del prossimo, totalità di gesti indirizzata ad un unico fine; ma… “vocazione” è vocabolo che nella cultura di oggi è un po’ passato di moda: il centenario ci venga in aiuto nel recuperare il senso di questo termine.
Fr. Ernesto Gada