Venerdi 21 agosto la chiesa grande della Piccola Casa della Divina Provvidenza ha aperto le sue porte alle numerose persone che hanno voluto rendere il loro ultimo e commosso saluto a suore Rosanna Gerbino. Alla celebrazione presieduta da monsignor Guido Fiandino, Vescovo ausiliare emerito di Torino, erano presenti 16 sacerdoti concelebranti, parenti e amici che hanno avuto modo di beneficiare del seme della Parola da lei “seminato” nei cuori.
Rosanna Caterina Gerbino, nata il 3 dicembre 1961 a Sommariva del Bosco (CN), termina la sua vita terrena all’età di soli 58 anni, dopo una vita dedicata alla meditazione e alla instancabile condivisione della Parola di Dio in molte realtà ecclesiali.
Il 1° ottobre 1989 è accolta dalla Superiora Generale delle suore di san Giuseppe ed emette la Prima Professione Religiosa consacrandosi a Dio con i voti di Povertà, Castità, Obbedienza con il nome di Suor Rosanna di Gesù.
Negli anni seguenti completa la sua formazione umana e spirituale presso la Pontificia Università Gregoriana conseguendo la Laurea in Scienze Religiose.
L’11 ottobre 1998 emette la Professione Perpetua legandosi in modo definitivo alla Congregazione.
Sr Rosanna dedica tutta la sua vita alla cura dell’animazione spirituale delle sua Congregazione e di vari gruppi, collabora con la Diocesi di Torino e con altre congregazioni religiose, dà inizio all’esperienza dei “Week-end della Parola”, predica diversi corsi di Esercizi Spirituali, giornate di ritiro e Lectio Divine. Molte sono le persone, consacrate e laiche, uomini e donne, giovani e meno giovani, che Sr Rosanna ha seguito personalmente, accompagnandole nel loro cammino umano e cristiano.
La malattia bussa alla sua porta nell’agosto del 2019 ma lei non si risparmia e continua a spezzare la Parola nonostante la sua condizione di salute precaria. Nella notte tra il 18 e il 19 agosto, all’ospedale Cottolengo di Torino, dove era ricoverata da diversi giorni, Sr Rosanna accoglie lo Sposo e con Lui entra alle nozze eterne.
Deo gratias sr Rosanna per quanto hai generosamente donato
anche alla nostra famiglia cottolenghina!
Testimonianze
Ricordi, malinconia, gratitudine … Questo è quanto abita il nostro cuore! La malattia e la morte di sr Rosanna sono state possibilità di riflessione nella ricerca di un Dio che in alcuni momenti sembrava essersi dimenticato di lei e di noi. Poi ti accorgi e senti, nel più profondo del tuo cuore, che Lui continua a dirti: “Sono qui e non vi ho mai abbandonate!”.
La nostra vita è un viaggio verso quell’abbraccio che è talmente incomprensibile che spesso lo riempiamo di logiche umane. Sr Rosanna ha sempre cercato e tenuta stretta la mano del suo Sposo che gli stava sussurrando un percorso impregnato di Mistero Pasquale, e come tale lo ha vissuto!
In una delle ultime notti, in cui è stato possibile interagire con lei, sr Rosanna mi ha chiesto l’ora e dopo averle detto che erano le 4 mi ha risposto. “Allora dobbiamo pregare!” . Ha guidato lei la preghiera pronunciando il Padre Nostro e l’Ave Maria e dopo mi ha detto “Adesso basta!”. Questo mi ha fatto riflettere … Sono le due preghiere che impariamo per prime e che per ultime recitiamo.
Quanta Grazia! E ora? Forse il dolore, i tanti se e i tanti ma cercano di prendere il sopravvento, ma in fondo chi siamo noi per dire a Dio come si fa il …”Padre Eterno?”. La nostra vita non è la Sua? Con la nostra Professione Religiosa non abbiamo forse detto allo Sposo “la mia vita è nelle tue mani e fanne ciò che credi più opportuno per il Regno, per il caro prossimo?” Allora dovremmo ringraziare di aver contemplato in sr Rosanna la concretizzazione dell’abbandono vissuto con fede che ha invaso e impregnato tutta la sua vita!
Quindi non ci resta che ringraziare il Signore per tutto, chiederGli di tenere stretta a Sé questa Sua Sposa che non ha perso occasione per annunciarLo, gridando ad alta voce: Nella tua volontà è la mia gioia; mai dimenticherò la tua parola (Sal 118,16).
Una sua consorella
Semplicemente e intensamente GRAZIE! GRAZIE cara Sr Rosanna per i tuoi calorosi abbracci profumati di affetto e vissuti con la profondità della Parola che scorreva come sangue nelle vene della tua anima. Tutto di te parlava di Lui, soprattutto negli ultimi giorni in quel letto di ospedale… sembrava di entrare in una “terra sacra” (Dt. 3,5) e vedere la Parola divenuta carne in te: “se il chicco… muore, porta MOLTO FRUTTO”. Un giorno, quando sono venuta a trovarti, eri preoccupata di come poter fare la registrazione per condividere la Parola della domenica … e mi hai detto: “ devo cercare di trovare un luogo di interiorità “ e poi hai fatto una pausa di silenzio e nella mia testa già girava il pensiero: “ certo qui in ospedale, con tutto questo movimento e rumore… “ ma tu hai poi continuato, guardandomi dritta negli occhi quasi a leggere questi miei pensieri: “ il luogo della interiorità che è dentro di me” … parole spiazzanti e feconde!
Deo gratias per essere stata grembo, custode gioiosa e coraggiosa, della Parola!
Una religiosa cottolenghina