Martedì 26 novembre alle 17.30 presso l’Auditorium «G. Toniolo» dell’Opera della Primaziale Pisana (piazza Arcivescovado – Pisa) l’Arcidiocesi di Pisa e la Piccola Casa della Divina Provvidenza (Cottolengo) hanno presentato «Una casa per la Vita», il progetto di ristrutturazione del Cottolengo di Pisa (via Mazzini 61) che oggi accoglie 60 ospiti, tra cui 19 orfani sin dalla nascita o con problematiche economiche gravi.
All’incontro sono intervenuti:
- S. ECC. REV. Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa
- Don Carmine Arice, Padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza
- dott. Amedeo Prevete, direttore generale delle Case assistenza della Piccola Casa
Condividiamo di seguito l’articolo pubblicato su “Avvenire” del 28 novembre 2019 – pagina 18
Era il 17 gennaio 1923 quando il cardinale Pietro Maffi inaugurava a Pisa una «Piccola Casa della Divina Provvidenza» in un edificio donato dai conti Lodovico e Augusta Rosselmini Gualandi. In 97 anni il “Cottolengo” pisano ha accolto e assistito più di 1.800 uomini e donne, orfani di padri e madri, disabili fisici e psichici: utilizzando esclusivamente risorse proprie, continuamente alimentate dalla generosità dei benefattori. Oggi la Piccola Casa esige un delicato intervento strutturale: per poter continuare a ospitare chi già la abita, e anche qualcuno di più. Il “sogno” di una nuova «casa per la vita» è stato raccontato dal padre generale dei Cottolenghini don Carmine Arice in un incontro pubblico ospitato nell’auditorium Giuseppe Toniolo di Pisa, presenti l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, il direttore generale delle Case di assistenza Amedeo Prevete, sacerdoti, religiose e laici della grande famiglia cottolenghina, ospiti e familiari della casa pisana e anche alcuni amministratori regionali e locali. Tutti riconoscenti per la dedizione, la professionalità e il clima familiare che si respira all’interno della Casa di via Mazzini. Il progetto di ristrutturazione interessa, in particolare, una porzione dell’attuale edificio, ma coinvolgerà anche il muro di cinta, il parco e un eventuale parcheggio. Secondo una prima stima dei tecnici, l’intera operazione potrebbe costare tra gli 8 e i 9 milioni di euro. La nuova casa – è l’auspicio di Arice – potrebbe essere pronta tra 40 mesi, tra progetti, autorizzazioni e lavori: giusto in tempo per poter celebrare al meglio i cent’anni della Piccola Casa a Pisa. La nuova struttura, nel sogno dei cottolenghini, dovrebbe accogliere almeno altri venti ospiti. Con l’accreditamento della Regione Toscana la retta potrebbe essere condivisa tra ospiti, familiari e, a determinate condizioni di reddito, dalla Società della salute.
All’interno della Piccola Casa di Pisa, inoltre, potrebbero insediarsi una o due comunità del Dopo di noi. 32 strutture di assistenza (di cui 7 nella sola Torino), un ospedale, un centro di formazione, un nido integrato, 11 scuole dell’infanzia, una primaria e secondaria di primo
grado, 5 monasteri in Italia e uno in Kenya: la storia d’amore del santo Giuseppe Benedetto Cottolengo verso gli ultimi si è tradotta in una miriade di opere, che la grande famiglia cottolenghina ha tutta l’intenzione di consolidare e diffondere.
Andrea Bernardini – Avvenire del 28 novembre 2019, pagina 18
Di seguito pubblichiamo alcune immagini della presentazione del progetto: