Dal 24 al 26 settembre al Cottolengo di Torino
Martedì 24 settembre alle ore 17 nella Chiesa Grande della Piccola Casa in Torino (via Cottolengo 12) ha avuto inizio il Triduo in preparazione alla festa di San Vincenzo De’ Paoli del 27 settembre.
Una tradizione presente nella Piccola Casa fin dai primi anni della fondazione, nonostante abbia subìto dei cambiamenti nella forma. La festa liturgica di san Vincenzo de’ Paoli, celebrata in origine il 19 luglio, dal 1969 verrà spostata dalla riforma di Paolo VI al 27 settembre. Fino al 1917 la festa di san Vincenzo del 19 luglio era preceduta da una Novena di preghiera caratterizzata dal canto dell’Inno Iste Confessor. Le celebrazioni erano inoltre arricchite da un corteo per le vie della Piccola Casa in cui veniva portata in processione la reliquia di san Vincenzo. Dopo la beatificazione del Cottolengo, avvenuta nel 1917, la novena fu sostituita da un Triduo che permane tutt’oggi.
È possibile scaricare il testo e l’audio delle meditazioni tenute da don Pasquale Schiavulli:
Alleghiamo qui di seguito il testo per la preghiera del Triduo utilizzato nella provincia cottolenghina “San Pietro”:
Proviamo a raccontare brevemente le motivazioni che spiegano la nascita e il permanere di questa devozione nella Piccola Casa.
SAN VINCENZO DE’ PAOLI: UNA FRUTTUOSA LETTURA PER IL COTTOLENGO
La figura di san Vincenzo trova nell’animo del Cottolengo una risonanza particolare; il Canonico buono si sente entusiasmare leggendo la vita di san Vincenzo.
Sappiamo infatti che verso i 36 anni, il Cottolengo vive una crisi spirituale in cerca di ciò che il Signore vuole da lui. In un momento di angoscia il santo trova nella lettura della vita di san Vincenzo un modello, un esempio che lo afferra, fino al punto da parlare solo più di questo Santo.
Un riflesso di tale entusiasmo è testimoniato dal fatto che:
- tra le prime spese che il Cottolengo fa per arredare il suo ospedale compare l’acquisto dell’immagine di san Vincenzo;
- tutta la sua Opera è posta sotto gli auspici di san Vincenzo;
- nel 1830 dà vita a un gruppo di donne, denominandole “Figlie della Carità sotto la protezione di san Vincenzo De Paoli” (primo appellativo delle suore cottolenghine) successivamente chiamate “Suore Vincenzine”;
- pone come patrono delle suore e dei fratelli il santo francese;
- dedica la prima chiesetta della Piccola Casa a San Vincenzo e Sant’Antonio Abate.
I fatti storici infatti testimoniano che il Cottolengo, fortemente colpito dal triste episodio e dopo un momento di preghiera nella chiesa del Corpus Domini, decide di dare inizio a una piccola infermeria per evitare il ripetersi di casi simili. Con l’aiuto di alcune pie donne, nel 1828 fonda il “Deposito dei poveri infermi del Corpus Domini” in via Palazzo di Città. Questo Deposito, detto della «Volta Rossa», è chiuso nel 1831 per ordine del governo per il timore del colera.
Il Cottolengo cerca una nuova sistemazione. La ricerca termina a Valdocco, periferia industriale e popolare in un”rustico” in Borgo Dora denominato poi “Piccola Casa della Divina Provvidenza sotto gli auspici di san Vincenzo de’ Paoli”.
Possiamo affermare quindi che la devozione a san Vincenzo De’ Paoli, l’incontro con la povertà dei bisognosi e l’episodio del 2 settembre 1827, confermarono il Cottolengo nella sua nuova missione.