Martedì 12 luglio un seminario sul nuovo servizio
«Sarà una ‘casa per la vita’, in cui poter serenamente concludere la propria esistenza terrena. Non vogliamo nascondere la morte, ma vogliamo dare dignità a questo tempo di vita e contribuire a far percepire alla persona che è viva». Con queste parole il Padre generale della Piccola Casa, don Carmine Arice, ha introdotto il seminario che si è tenuto martedì 12 luglio, presso la Biblioteca Civica di Chieri, per presentare il “Cottolengo Hospice”, il nuovo servizio che la Piccola Casa della Divina Provvidenza sta avviando nella Casa Cottolengo di Chieri: 21 posti letto per pazienti bisognosi di cure palliative e della terapia del dolore, soprattutto nella fase terminale della vita terrena. Un progetto frutto della collaborazione tra la Piccola Casa, l’Arcidiocesi di Torino e diversi altri partner.
Padre Arice ha annunciato che il Cottolengo Hospice verrà inaugurato, alla presenza dell’Arcivescovo di Torino Mons. Roberto Repole, il prossimo venerdì 2 settembre, memoria dell’Ispirazione carismatica di san Giuseppe Benedetto Cottolengo a fondare la Piccola Casa nel 1827.
L’opera entrerà in funzione nella prima metà di ottobre presso la Casa Cottolengo di Chieri (via Cesare Balbo 16) e sarà gestito dalla Fondazione Cottolengo in convenzione con l’Asl To5.
«In pratica abbiamo ristrutturato tutto il complesso”, ha evidenziato Padre Arice, “solo la chiesa interna e la stanza-cappella dove morì il Santo Cottolengo non sono state toccate. Abbiamo pensato ad un bel posto, capace di trasmettere la dimensione di casa. Per cui non ci saranno colori tristi, che caratterizzano purtroppo molte strutture sanitarie: le stanze saranno dipinte con colori sereni, riposanti, e ci saranno spazi comuni a disposizione di chi, tra gli ospiti, sarà nella condizione di usufruirne».
L’Avv. Gian Paolo Zanetta, direttore generale dell’Ospedale Cottolengo, ha sottolineato come la legge 38/2010 sulle cure palliative sia molto apprezzabile nella formulazione ma ancora ampiamente disattesa: «quindi c’è ancora molta strada da fare per rendere effettivo il concetto della sanità come bene comune, come recita l’articolo 32 della Costituzione».
«I morenti hanno bisogno del supporto di una comunità. Ma allo stesso tempo la comunità ha bisogno dei morenti per poter pensare alle verità eterne, ascoltare e imparare a donare agli altri». Sono le parole del parroco del Duomo di Chieri, don Marco Di Matteo, intervenuto in rappresentanza della comunità ecclesiale chierese. Don Di Matteo, in particolare, ha ricordato come l’allora Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, a nome della diocesi torinese, abbia sostenuto fin dall’inizio il progetto del Cottolengo Hospice in modo concreto”.
Il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero nel portare il saluto della Città ha sottolineato: «mi pare significativo che la Piccola Casa apra un hospice: con questa opera proseguirà anche in futuro il forte legame tra Chieri, il Cottolengo e chi oggi ne mantiene vivo il carisma».
Il medico di Cure palliative dott. Ferdinando Garetto ha messo in evidenza le caratteristiche delle cure palliative, come quelle che verranno erogate nell’hospice di Chieri: “non prolungano né abbreviano la vita del malato, ma prevedono il sollievo dal dolore e dagli altri sintomi, in modo che il paziente abbia un’esistenza più significativa possibile, fino al momento del decesso. Sostengono il paziente non solo dal punto di vista sanitario, ma anche negli aspetti psicologici e spirituali, mentre aiutano la famiglia dell’ammalato a convivere con la malattia prima e col lutto poi”. Il dott. Garetto ha anche sottolineato il rapporto che si potrà instaurare tra la comunità chierese e l’hospice: «già la sua collocazione geografica, nel pieno cuore della città, evita che possa essere una presenza ‘invisibile’».
“L’hospice”, ha concluso Padre Arice, “è una testimonianza di fede nella Risurrezione. Sapere che quel volto che accarezzo è un volto che ha il destino dell’eternità dà senso a tutto ciò che facciamo e per questo la Piccola Casa spera di benedire quanto prima quest’opera.”
Il seminario, dal titolo “Hospice oggi. Il servizio che nascerà al Cottolengo di Chieri” è stato organizzato da FederSanità Piemonte, dall’Asl TO5, dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza e dalla Città di Chieri.
Dopo i saluti di:
- Alessandro Sicchiero, Sindaco di Chieri
- Giovanni Messori Ioli, Direttore sanitario dell’Asl TO5
- Don Marco Di Matteo, parroco di Santa Maria della Scala (Duomo) di Chieri
- Don Carmine Arice, Padre generale della Piccola Casa
ha introdotto il Seminario l’Avv. Gian Paolo Zanetta, Direttore generale dell’Ospedale Cottolengo.
Sono poi intervenuti, sul tema “Vicino alla persona e alla famiglia”:
- Raffaella Virelli, Assessore alle Politiche sociali della Città di Chieri
- Mario Traina, Direttore del Distretto Chieri e Carmagnola dell’Asl TO5
- Ferdinando Garetto, medico di Cure palliative
Le conclusioni sono state affidate a Padre Carmine Arice.
Di seguito i video e le slides con gli interventi dei relatori: