Presentato alle autorità comunali e sanitarie
La recente festa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo (30 aprile 2021) è stata l’occasione per presentare il progetto del “Cottolengo Hospice” alle autorità comunali e sanitarie, proprio nella struttura di Chieri, dove verrà realizzato. Progetto che risponde ad un obiettivo, ad una profezia che vuole nel luogo dove morì il Santo circa 180 anni fa la creazione di un luogo dove le persone vengono accompagnate a concludere la loro giornata terrena con dignità, nel rispetto della persona, nella vicinanza dei famigliari, con un’assistenza qualificata. È un altro tassello che si aggiunge agli “strumenti” della missione che da sempre caratterizza il Cottolengo: l’hospice si unisce alle strutture che già oggi erogano assistenza sanitaria, l’ospedale di Torino, l’ambulatorio Granetti ed il Centro di formazione, tutti impegnati ad erogare prestazioni di qualità, con particolare attenzione alle fasce più deboli, ed a formare gli “strumenti” umani, le risorse, i professionisti che donano le loro capacità e la loro sensibilità per il bene dell’altro.
L’anno 2010 segna un momento importante nel campo delle cure palliative: il Parlamento approva la legge 15 marzo 2010 n. 38, che detta norme in materia di accesso alle cure palliative ed alla terapia del dolore. La norma rappresenta una svolta significativa in campo sanitario, in quanto pone per la prima volta una particolare attenzione al tema della gestione del dolore ed ai sintomi ad esso correlati, somatici, spirituali, psicologici e sociali. Riconoscimento del diritto e della libertà del paziente di accesso alle cure, rispetto della sua dignità, comprensione dei diversi risvolti, non solo sanitari, che riguardano il paziente e la sua famiglia, sono i cardini di una riforma innovativa anche rispetto al panorama europeo. A distanza di più di dieci anni dall’approvazione, il rapporto del Ministero della salute ha evidenziato il raggiungimento di alcuni traguardi, l’individuazione di figure professionali adeguate, l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, la definizione delle reti locali di cure palliative, ma anche alcune carenze, soprattutto nella disomogeneità a livello regionale e locale, nella mancanza di reti di cure palliative e terapia del dolore pediatriche, nella carenza in generale di posti letto rispetto alle necessità reali. A questo ultimo aspetto intende contribuire a dare risposta l’iniziativa del Cottolengo: i 21 posti letto previsti nel progetto vogliamo rappresentare il contributo, allo sforzo regionale nel settore, della Piccola Casa della Divina Provvidenza, e così consentire, allargando la disponibilità di strutture, che sempre di più il cittadino, divenuto paziente terminale, possa veder rispettati i propri diritti e la propria dignità.
L’Hospice si avvarrà anche delle Associazioni di Volontariato Cottolenghine che si integreranno con le Associazioni di Volontariato attualmente presenti nel territorio con le quali si intende stabilire rapporti di collaborazione. Obiettivo fondamentale è la collaborazione organica con le risorse esistenti nella società e nel territorio, in particolare con le organizzazioni no-profit, operanti nel settore delle cure palliative, nell’ottica di un miglior utilizzo delle risorse. In tale ambito dovranno essere sviluppate le seguenti aree di intervento: attività di accompagnamento, attività di supporto alla famiglia, controllo di qualità dell’assistenza e della attenzione agli utenti, sensibilizzazione e comunicazione con gli enti locali ed i cittadini, collegamento con il sistema dei servizi sociali e delle prestazioni sociali a rilevanza sanitaria.
Un grazie va alle istituzioni che, proprio in occasione dell’incontro del 29 aprile scorso, hanno ribadito la volontà di garantire, nel rispetto delle norme, una particolare attenzione alle procedure autorizzative, condividendo lo spirito dell’iniziativa e l’obiettivo di fondo del sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della sua famiglia, anche alla luce del fatto che sta consolidandosi una nuova concezione delle cure palliative, non interpretate esclusivamente come cure di fine vita, ma anche come cure da somministrare ad un malato inguaribile e complesso.
Progetto ed esecuzione dei lavori sono affidati alla società Iren, società leader nel campo energetico, che ha garantito un intervento rapido, in modo di poter consentire che, anche nella tempistica, sia “rispettato” il desiderio della Diocesi di Torino e della Piccola Casa di dare una ulteriore prova concreta di vicinanza al malato entro il prossimo autunno.
Gian Paolo Zanetta, direttore generale delle Opere sanitarie della Piccola Casa della Divina Provvidenza