Venerdì 25 ottobre nella Sala Fratel Bordino della Piccola Casa di Torino organizzato dal Centro di Senologia Breast Unit
“Siate artisti della cura, grazie alla vostra capacità di portare speranza senza negare la realtà della sofferenza”. È l’augurio che il Padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza Padre Carmine Arice ha portato in apertura della quinta edizione del Convegno di Senologia che si è svolto venerdì 25 ottobre 2024 nella Sala Fratel Luigi Bordino del Cottolengo di Torino.
“La Breast Unit tra etica e organizzazione: dalla diagnosi alla terapia” è il tema del congresso, che si è tenuto lungo tutta la giornata in una sala affollatissima con oltre 200 medici, organizzato dall’Ospedale Cottolengo con il Centro di Senologia Breast Unit, attivo dal gennaio 2020, in collaborazione con FederSanità – Federazione Piemonte. Il convegno è stato curato dal Dott. Eugenio Zanon, responsabile scientifico.
Dopo l’introduzione dell’Avv. Gian Paolo Zanetta, Direttore generale dell’Ospedale Cottolengo, ha aperto i lavori la relazione di Padre Carmine Arice su “Etica e Breast Unit”.
Padre Arice ha sottolineato come nell’approccio al tema del congresso siano fondamentali tre aspetti:
- la questione antropologica
- Etica e bioetica: un codice condiviso?
- la competenza professionale
La questione antropologica rappresenta una sfida senza precedenti. “Sperimentiamo, infatti, come la questione antropologica si sbricioli sempre di più verso preoccupanti derive”, ha evidenziato Padre Arice.
Il Padre generale della Piccola Casa ha poi sottolineato come «ricerca, cura e sperimentazione; allocazione delle risorse; influenza sul “mercato finanziario” sono tre fattori determinanti quando si parla di uomo, di cura ed anche della Breast Unit. Quando la coperta è corta allora dobbiamo capire cosa dobbiamo coprire. La determinazione delle risorse arriva certamente da uno sguardo etico».
Padre Arice ha parlato di “Etica e bioetica: un codice condiviso?” iniziando dalla definizione di etica contenuta nell’Enciclica Evangelium Vitae di Papa San Giovanni Paolo II: “Occorre una riflessione etica attorno alla vita nella ricerca di un intimo significato dell’esistenza dell’uomo e dell’ambiente in cui si trova” (Evangelium Vitae, 27)
Nell’identificare un codice condiviso e condivisibile, il più possibile, Padre Arice ha fatto riferimento ai quattro principi della bioetica elaborati da James F. Childress (Principles of Biomedical Ethics – 1979):
- il principio di autonomia (o autodeterminazione)
- il principio di beneficienza (maggior bene del paziente)
- il principio di non maleficenza (non infliggere danno)
- il principio di giustizia (equa distribuzione di benefici e obblighi della società)
“La Piccola Casa”, ha detto Padre Arice, “nasce proprio per l’applicazione del principio di giustizia. Principio bioetico fondamentale, che è anche ribadito nella Costituzione all’art. 32”.
Infine nell’approccio al tema della Breast Unit è fondamentale la competenza professionale, “che non si può identificare”, ha sottolineato Padre Arice, “solo con l’agire etico del professionista: è necessaria anche una competenza relazionale, per cui occorre un’opportuna formazione, ed anche una competenza spirituale. Il dolore spirituale attraversa, infatti, tutti gli uomini, credenti, non credenti e atei; per cui è fondamentale offrire un orientamento di senso a tutte le persone che attraversano la malattia, in qualsiasi situazione”.
Dopo la relazione di Padre Arice hanno portato i saluti istituzionali:
- Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte
- Carlo Picco, Direttore generale dell’Asl Città di Torino
- Franca Dall’Occo, Direttrice generale dell’Asl To3
Di seguito il programma del convegno:
Alcune immagini della prima sessione del convegno: