Dal 24 al 26 settembre 2024 il Triduo
Da martedì 24 a giovedì 26 settembre 2024 alle ore 17 nella Chiesa Grande della Piccola Casa di Torino (via Cottolengo 12) si è tenuto il Triduo in preparazione alla Solennità di San Vincenzo De’ Paoli (1581-1660), con la preghiera del Vespro.
Ha tenuto le meditazioni del Triduo il sacerdote cottolenghino don Adriano Gennari.
Le Celebrazioni nella Solennità del 27 settembre 2024
Venerdì 27 settembre 2024, nel giorno della Festa, si tengono le seguenti Celebrazioni nella Chiesa Grande della Piccola Casa di Torino (via Cottolengo 12):
- Ore 6.40: Lodi
- Ore 7.00: Celebrazione Eucaristica durante la quale un gruppo di Suore di S.G.B. Cottolengo celebra il 60° e il 70° anniversario di Professione Religiosa
- Ore 17.00: Esposizione del Santissimo
- Ore 17.30: Vespri e Benedizione
Di seguito due immagini della Celebrazione Eucaristica delle ore 7 con il ricordo del 60° e del 70° anniversario di Professione Religiosa per un gruppo di sorelle cottolenghine :
Il Santo Cottolengo avviò la Piccola Casa della Divina Provvidenza sotto gli auspici di San Vincenzo De’ Paoli, a cui è infatti dedicata la Chiesa della Piccola Casa di Torino (Chiesa di Sant’Antonio Abate e San Vincenzo De’ Paoli).
San Vincenzo De’ Paoli e San Giuseppe Benedetto Cottolengo
La memoria liturgica di San Vincenzo de’ Paoli, il 27 settembre, nella Piccola Casa è celebrata con il grado di solennità, perché grande influsso ha avuto questo Santo nella vita del Cottolengo e della Piccola Casa. Attualmente la festa è preceduta da un Triduo di preghiera e riflessione, dal 24 al 26 settembre, alle ore 17.
La lettura della biografia di San Vincenzo de’ Paoli, santo francese, gigante della carità, ebbe grande risonanza e fu determinante e risolutiva in un momento “delicato” della vita del Cottolengo, indicato a volte come “crisi”. La testimonianza di questa vita, ridarà serenità ed entusiasmo al suo animo, desideroso di fare qualcosa di bello per Dio. La figura di San Vincenzo trova nell’animo del Cottolengo una ripercussione particolare, prova entusiasmo per l’opera vincenziana, fino al punto da parlare solo di lui.
La morte tragica della signora Maria Giovanna Gonnet, avvenuta il 2 settembre 1827, di cui fu testimone, segnò una svolta nella vicenda umana del Cottolengo, che lo portò alla decisione risoluta di dedicarsi ai poveri che non avevano soccorso da nessuno.
Da questo momento egli trova nel santo francese un modello e un esempio che lo afferra; la figura, l’opera e la spiritualità di San Vincenzo saranno per lui oggetto quotidiano di studio, per attingere ispirazioni per la sua azione, similare a quella del Santo francese, ma soprattutto per compenetrare lo spirito che lo animava.
Tutte le iniziative, fondazioni e opere saranno poste dal Cottolengo sotto la protezione di San Vincenzo, dalla prima infermeria denominata “Deposito de’ poveri infermi del Corpus Domini, sotto la protezione di S. Vincenzo de’ Paoli”, aperta il 17 gennaio 1828 e che dovette chiudere, a causa del colera, nel settembre 1831. Ormai convinto che il Signore lo chiamava a dedicarsi ai poveri, il 27 aprile 1832 riapre l’infermeria in zona Borgo Dora e questa Piccola Casa, per quanto sia della Divina Provvidenza, è posta sotto gli auspici di San Vincenzo de’ Paoli.
La prima chiesetta da lui benedetta il 5 ottobre 1834, con ingresso in via San Pietro in Vincoli 2, sarà da lui dedicata a Sant’Antonio Abate e San Vincenzo de’ Paoli. La stessa titolazione sarà mantenuta nei successivi ampliamenti, anche se nel gergo comune è detta “Chiesa Grande”, centro e cuore della Piccola Casa.
Le stesse persone preposte al servizio dei ricoverati, prima le Dame, poi le Figlie, poi le suore – dette Vincenzine – e i Fratelli di San Vincenzo, lo avranno come loro patrono.
Le stesse espressioni del Cottolengo risentono del vocabolario vincenziano, in particolare quelle che riguardano il modo di esercitare la carità verso i poveri.
Dalle testimonianze sappiamo che nella solenne festa annuale, al tempo cadeva il 19 luglio, il Cottolengo teneva un discorso d’occasione che confermava un forte legame con lo spirito di San Vincenzo e il desiderio di imitarlo in tutto.
La venerazione per questo Santo continua tutt’ora nei Figli e nelle Figlie della Piccola Casa, che ancora lo invocano come protettore e maestro di vita.
Deo gratias!
Sr. Milvia Molinari