Lunedì 2 settembre 2024 alla Piccola Casa di Torino la Messa solenne presieduta da Mons. Franco Lovignana, Vescovo di Aosta e Presidente della Conferenza episcopale piemontese
Per tutta la Famiglia Cottolenghina presente nel mondo lunedì 2 settembre 2024 si è aperto un cammino triennale di preparazione al bicentenario dell’ispirazione carismatica ricevuta da San Giuseppe Cottolengo a fondare la Piccola Casa della Divina Provvidenza.
Il 2 settembre 2027 la Piccola Casa celebrerà, infatti, duecento anni della propria storia iniziata a Torino quando il canonico Cottolengo, profondamente colpito dalla morte di Maria Gonnet, donna incinta rifiutata da tutti gli ospedali della città, riceve l’ispirazione a dar vita ad un’opera di carità per le persone più bisognose e abbandonate.
Il percorso, che ha come tema «200 anni di grazia e di vita», ha preso il via lunedì 2 settembre 2024, memoria dell’ispirazione carismatica, alle ore 16 nella Chiesa Grande della Piccola Casa di Torino con una solenne Celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Franco Lovignana, Vescovo di Aosta e Presidente della Conferenza Episcopale Piemontese, concelebrata dal Padre Generale Padre Carmine Arice e diversi sacerdoti cottolenghini.
All’inizio della celebrazione, in una chiesa gremita in ogni posto dalla Famiglia Cottolenghina con gli ospiti nelle prime file, i Superiori generali della Piccola Casa Padre Carmine Arice, Madre Elda Pezzuto e Fratel Giuseppe Visconti hanno portato davanti all’altare la reliquia di San Giuseppe Benedetto Cottolengo che, dopo la Messa, ha iniziato il pellegrinaggio tra i figli e le figlie della Piccola Casa nel mondo. Prima tappa l’RSA Annunziata nel Cottolengo di Torino.
Grazie alla diretta streaming la celebrazione è stata seguita dalle Case Cottolengo d’Italia e del mondo.
Padre Arice nell’indirizzo di saluto a Mons. Lovignana ha presentato il cammino verso il bicentenario dell’ispirazione carismatica.
«In quel giorno memorabile e drammatico per la famiglia Gonnet (2 settembre 1827)», ha sottolineato Padre Arice, «lo Spirito Santo ha fecondato il cuore di san Giuseppe Cottolengo con un carisma che, dopo circa 200 anni, è vivo e mostra tutta la sua evangelica profezia: testimoniare l’amore di Dio Padre buono e provvidente prendendosi cura delle persone più fragili, scartate dagli umani interessi e accompagnarle ad incontrare il volto salvifico di Cristo».
Il percorso del bicentenario, come ha spiegato il Padre Generale, sarà scandito da tre verbi: celebrare, ringraziare e rinnovare.
«Celebrare», ha evidenziato, «per fare memoria del dono ricevuto e, una volta riconosciuta l’opera di Dio, esprimere gratitudine». «Ma celebrare e ringraziare», ha detto, «non sarebbe sufficiente: occorre anche rinnovare il nostro impegno e la nostra fedeltà al carisma del Fondatore, perché anche oggi, pur nelle mutate circostanze, questa storia di bene e di carità evangelica possa continuare. E sappiamo anche che oggi, più che mai, c’è bisogno di gridare in tutti i modi che la vita è un dono intangibile, che la dignità umana non è data da immagine, capacità e prestazione, che una società che non è capace di prendersi cura dei poveri e dei sofferenti è una società crudele e disumana».
Il primo anno del percorso coinciderà con il Giubileo del 2025 ed avrà come tema «Pellegrini di speranza». Traendo spunto dal tema del Giubileo, la Piccola Casa vivrà poi i tre anni di preparazione al bicentenario alla luce delle virtù teologali della Speranza, della Fede e della Carità.
«Il Cottolengo», ha sottolineato Mons. Lovignana nell’omelia, «ci insegna a coltivare le inquietudini del cuore, non seguendo le mode fluide del mondo, rimanendo, invece, dentro al sentiero sicuro tracciato dalla vita e dalla spiritualità della Chiesa, sapendo che Dio non illude e non delude quanti sperano in lui».
Il Vescovo di Aosta ha poi invitato a guardare alla dedizione totale che il Cottolengo aveva per i poveri: «ogni vita veniva da lui rispettata e amata con quelle attenzioni che solo una madre o un padre affettuosi sanno dare, come solo Dio sa dare».
Il Presidente della Conferenza episcopale piemontese, infine, ha augurato a tutta la Famiglia del Cottolengo «che le parole di san Paolo, Caritas Christi urget nos (2 Cor 5, 14), motto della Piccola Casa, possano mettere radici profonde nel cuore e portino fiori luminosi di annuncio e generosi frutti di carità, nello stile della vicinanza affettiva e familiare che fu di San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Deo gratias!».
Prima della benedizione finale cinque rappresentanti della Famiglia Carismatica Cottolenghina hanno letto la preghiera per il cammino del bicentenario, dal titolo «Mi basta la tua grazia, Signore», scritta dalle Suore cottolenghine di Vita contemplativa.
La celebrazione è stata trasmessa in diretta streaming:
Foto gallery a cura di Renzo Bussio (Ufficio Stampa Piccola Casa):
Celebrazioni alla Piccola Casa di Torino
Alla Piccola Casa di Torino (via Cottolengo 14) lungo tutta la giornata di lunedì 2 settembre 2024 si sono tenute le seguenti celebrazioni: