Sabato 21 ottobre 2023 al Cottolengo di Torino
«La Missione nel cuore» è il titolo della serata di ringraziamento e gratitudine per i benefattori e i volontari della Piccola Casa in Europa, Africa, America e Asia che si è tenuta sabato 21 ottobre 2023 al Cottolengo di Torino (via Cottolengo 12) nell’ambito delle iniziative per l’Ottobre Missionario.
Alle ore 17 nella Chiesa della Piccola Casa (via Cottolengo 14) il Padre generale don Carmine Arice ha presieduto la Celebrazione eucaristica di ringraziamento per i volontari.
Nel salone teatro si è poi tenuto un incontro sul tema «Il carisma cottolenghino… in missione» introdotto da interventi di Padre Carmine Arice («Chi è il missionario ottolenghino») e Fratel Giuseppe Visconti («Luoghi della missione cottolenghina»), a cui sono seguite testimonianze di alcune ragazze che la scorsa estate hanno vissuto un’esperienza nelle missioni cottolenghine in Kenya, a Nairobi e Tuuru.
«Il missionario cottolenghino», ha sottolineato Padre Arice dopo aver delineato la figura del missionario, «è un discepolo di Cristo che vive il Vangelo sulle orme di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e che ha sentito la chiamata di appartenere alla Piccola Casa della Divina Provvidenza. In questo senso possiamo dire che non solo il Signore Gesù, ma anche la Piccola Casa è all’origine della sua missione».
Padre Arice ha poi scattato la fotografia del missionario cottolenghino in 5 punti:
- Il missionario cottolenghino ha il desiderio di testimoniare l’amore provvidente di Dio sempre e ovunque, senza eccezioni.
- Il missionario cottolenghino è colui che invita a far parte di una comunità evangelica, che è la Piccola Casa, per vivere il Vangelo in comunione.
- Il missionario cottolenghino è colui che lavora per il riconoscimento e la promozione incondizionata della dignità di ogni persona, qualsiasi sia la sua situazione di partenza. In particolare promuove e cerca di potenziare al massimo le possibilità delle persone che accompagna perché la loro umanità fiorisca.
- Il missionario cottolenghino è colui che sceglie di andare dove i fratelli e le sorelle sono vittime della cultura dello scarto con la consapevolezza che ogni vita, anche la più fragile, è preziosa davanti a Dio.
- Il missionario cottolenghino è colui che annuncia il Paradiso, che è l’orizzonte definitivo per cui Cristo è morto, risorto e ha salvato l’umanità. «Il Cottolengo», ha sottolineato Padre Arice, «raccomandava che si parlasse di Paradiso ai poveri». «Si annuncia il Paradiso», ha proseguito, «anche generando ‘nostalgia di Paradiso’ come pienezza di ciò che si vive sulla terra attraverso scelte controcorrente. Dobbiamo dirlo che siamo fatti per il cielo! Questa terra è il luogo in cui ci alleniamo a vivere per il cielo».
«Tutto questo», ha concluso il Padre della Piccola Casa, «possiamo farlo solo insieme come Famiglia Cottolenghina; non c’è infatti esperienza evangelica che si possa portare avanti da soli».
Fratel Giuseppe Visconti, nel suo intervento, ha ripercorso la storia delle missioni cottolenghine, avviate nel 1903 con le prime suore che partirono per il Kenya al seguito dei Padri Missionari della Consolata. Tra esse anche la Beata suor Maria Carola Cecchin, che partì nel 1905 dalla Piccola Casa di Torino e morì il 13 novembre 1925 sul piroscafo che la stava riportando in Italia.
«Lo spirito che deve guidare una persona quando si reca in una missione ad gentes», ha sottolineato Fratel Visconti, «è la consapevolezza che i poveri non hanno bisogno di maestri o di esperti dello sviluppo, ma di compagni di cammino. Non è importante ‘dove’ si va come missionari ma ‘come’ si presta il proprio servizio: non possiamo, infatti, pensare di sapere di più dei poveri; l’essere missionari è una questione di cuore, il dove conta poco, e lo si può controllare, ma è la disposizione interiore a costituire la differenza tra l’essere rispettato e l’essere amato».
Suor Giuliana Galli, ha raccontato l’inizio della missione del Cottolengo in Florida (USA) 60 anni fa.
Suor Giuliana, fra le dieci suore che arrivarono a Miami il 21 ottobre 1963, ha sottolineato come l’avvio della missione in Florida costituisca una tappa importante nella mappa della vita cottolenghina. «Una tappa», ha evidenziato, «che si può riassumere nella frase evangelica: ‘Il Verbo si è fatto carne’ (Gv 1,14). Nelle Missioni cottolenghine si vive la carità evangelica con le ginocchia, col cuore, col sangue e con la vita. Sì, il Verbo si è fatto carne e carne salata che si è mantenuta nel tempo e ha lasciato tracce importanti».
«Ricordando l’avvio dell’esperienza di Miami», ha concluso suor Giuliana, che ha scritto un libretto sull’inizio della missione in Florida, «continua e si espande come un’onda benefica la carità verso i poveri, gli umili e il recupero degli ‘scarti’ (Papa Francesco), partita da Torino 60 anni fa e ancora in cammino sulle strade del mondo».
In conclusione Madre Elda Pezzuto ha tenuto un intervento su «Il senso della missione cottolenghina nella Chiesa».
Madre Elda è partita dall’Evangelii gaudium di Papa Francesco per sintetizzare «il senso del missionario cottolenghino nella Chiesa»: «al centro dell’azione missionaria», ha sottolineato, «c’è ‘la carità effettiva’ per il prossimo, la compassione che comprende, assiste e promuove’ (Evangelii Gaudium 179): una carità che diventa compassione, che assiste e promuove la dignità di ciascuno».
Madre Elda ha guardato poi al Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2023 «Cuori ardenti…piedi in cammino»: «un cuore che ama, che arde», ha evidenziato, «fa muovere i passi verso la missione». «Il senso della missione cottolenghina», ha sottolineato Madre Elda, «si esprime nella missione prioritaria della Chiesa ‘in uscita’, in cui si è chiamati ad ‘uscire’ verso l’altro, verso la persona fragile, che ha bisogno». «L’impegno missionario», ha proseguito, «è la risposta all’amore provvidente di Dio che si è sperimentato e che viene dunque portato ai fratelli più fragili».
«La Chiesa in uscita», ha concluso, «è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, senza paura, che si coinvolgono e accompagnano chi ha bisogno vivendo il desiderio di offrire qualcosa di sé all’altro. Il missionario accorcia le distanze e assume su di sè la vita umana toccando la carne sofferente di Cristo nel povero».
Dopo l’incontro, presso il Salone Emmaus, ci si è riuniti per un momento di convivialità con un apericena. Alle ore 21, infine, in Teatro si è tenuto lo spettacolo musicale «Luci, sogni e musica per Bangalore», a cura di Maurizio Gioè, a favore del progetto «Luce d’amore per Bangalore».
Di seguito ampia foto gallery della serata a cura di Andrea Pellegrini – Ufficio Stampa Piccola Casa:
Un libretto sugli inizi del Marian Center di Miami a cura di Suor Giuliana Galli
Suor Giuliana Galli, fra le dieci suore che arrivarono a Miami il 21 ottobre 1963, ha realizzato un volumetto dal titolo “60 anni… dagli inizi del Maria Center” con una breve e ricca storia sui disegni della Divina Provvidenza che portarono le sorelle cottolenghine a giungere in America sessant’anni fa.
Il volumetto è stato distribuito ai presenti all’incontro la “Missione nel Cuore”; alcune copie saranno a breve disponibili presso la portineria della Piccola Casa di Torino (via Cottolengo 14).