Un anno e 4 mesi di vita con la Famiglia Cottolenghina. La partenza domenica 23 luglio
Sono tornati a casa 9 degli ospiti ucraini con disabilità accolti alla Piccola Casa di Torino, presso la RSA Santi Innocenti, a partire da marzo 2022.
Con l’acuirsi della guerra, infatti, avevano dovuto lasciare le strutture in cui vivevano e le loro case. Grazie alla Croce Rossa erano poi partiti da Leopoli, per arrivare in Piemonte. Tredici di loro, attraverso la Protezione Civile, erano quindi giunti alla Piccola Casa.
Il 30 aprile 2022, nella Festa liturgica di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, in visita alla Piccola Casa, li aveva incontrati salutandoli uno ad uno e dialogando con loro. «Pregate anche voi per la pace», aveva detto, «tutti siamo chiamati a collaborare per raggiungerla».
Due di essi erano riusciti a tornare nel loro Paese la scorsa estate, mentre un ragazzo ucraino circa tre mesi fa è stato accolto ai Santi Innocenti, aggiungendosi al gruppo dei suoi connazionali.
Domenica 23 luglio 9 ospiti ucraini, che avevano già manifestato il desiderio di tornare nel loro Paese, sono partiti con la Croce Rossa per Leopoli. Saranno poi accompagnanti nella Struttura socio-assistenziale della città Lutsk, dove risiedevano. Alcuni poi raggiungeranno le loro case.
Sono, invece, due gli ospiti che restano nella Famiglia dei Santi Innocenti.
Positiva l’esperienza di vita alla Piccola Casa: «gli ospiti», racconta suor Agnese Rondi, suora cottolenghina in servizio presso l’RSA Santi Innocenti, «sono diventati parte integrante della Famiglia cottolenghina. In particolare la maggior parte di loro si è dedicata ad attività di servizio: alcuni nella lavanderia della Piccola Casa, altri nella distribuzione di giornali o della posta nelle diverse comunità. Tutte attività che hanno favorito la conoscenza e le relazioni nella Piccola Casa».
Un gruppo ha partecipato alle attività sportive dell’Asd GiuCo ’97 con un allenatore dedicato. Esperienza che ha certamente favorito il percorso di inclusione attraverso lo sport. Molti atleti e allievi delle Scuole Cottolengo hanno, infatti, trovato in loro dei nuovi amici, e anche degli allenatori «speciali».
«Gli ospiti che non avevano difficoltà a deambulare», racconta suor Agnese, «si muovevano infatti liberamente nella Piccola Casa. In particolare si recavano spesso ai campi della GiuCo, anche nei giorni in cui non avevano il loro allenamento e alcune volte, appunto, hanno fatto da mister ai più piccoli».
Sono state organizzate un paio gite per far conoscere la città di Torino, per esempio al Parco del Valentino.
Gli ospiti ucraini si sono anche coinvolti attivamente nella preparazione dello spettacolo di Natale partecipando alle prove.
Alcuni oss che hanno fatto da mediatori hanno favorito la comunicazione, anche se il linguaggio del cuore ha prevalso da subito.
Lasciano dunque la Piccola Casa grati per un anno e 4 mesi di «vita».
Deo gratias!
Ufficio Stampa Piccola Casa