Annunciato domenica 19 giugno durante i Vespri nella Solennità del Corpus Domini
ll Padre generale della Piccola Casa, don Carmine Arice, domenica 19 giugno al Cottolengo di Torino, durante i Vespri nella Solennità del Corpus Domini, ha annunciato il tema pastorale dell’anno 2022-2023 per tutta la Piccola Casa della Divina Provvidenza: “Carisma cottolenghino, pandemia e vulnerabilità: uno sguardo nuovo per il futuro”.
Di seguito pubblichiamo il testo dell’omelia-preghiera pronunciata da Padre Arice (scaricabile in pdf a fondo pagina).
Signore Gesù presente nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia
noi ti adoriamo, ti benediciamo e ti rendiamo grazie.
La Piccola Casa della Divina Provvidenza
avendo avuto cominciamento nella Chiesa del Corpus Domini
in modo speciale consecrata a Te presente nel Sacramento,
è per sua natura eucaristica e oggi,
con una solenne processione
vuole mostrarTi in modo specialissimo il suo amore e la sua riconoscenza (cfr. DP 328).
Ogni giorno, Signore Gesù, sperimentiamo
che in mezzo alle fatiche, ed anche pericoli
riceviamo da Te forza e aiuto,
poiché è la Comunione quotidiana,
che ci inebria d’amore verso Dio e verso le anime (cfr. DP 69).
Sempre di più prendiamo coscienza
che ciò che tiene in piedi la Piccola Casa sono la preghiera e la Comunione (cfr. DP 89);
e che dal bene ascoltare la santa messa – ogni giorno – dipende il buon andamento della casa (cfr. DP 277).
Sì, perché è al Tuo altare che si impara a vivere come Tuoi discepoli,
ad essere pane spezzato e condiviso per questa nostra umanità.
Per questo, nelle perplessità, dubbi, o malinconie
non vorremmo stare a gemere, o sospirare,
ma portarci avanti Te presente nel Santissimo Sacramento;
e qui, qui, qui sforzare il nostro cuore
perché Tu ci consoli più che tutte le creature messe insieme (Cfr. DP 117).
Oggi ci fai dono, o Signore,
di percorrere con Te le strade della Piccola Casa a Torino
ma sappiamo, che con lo stesso amore, raggiugi
e benedici ogni membro della famiglia cottolenghina sparsa nel mondo.
Ti rendiamo grazie, in particolare,
per aver donato alla famiglia cottolenghina,
proprio in questo anno giubilare,
in cui ricordiamo il ritorno della Piccola Casa in Africa
un nuovo servo dell’Eucarestia, un sacerdote di Cristo;
un dono che si rinnoverà fra qualche giorno anche in terra indiana.
Dona loro, Tu che sei l’unico ed eterno sacerdote,
la gioia del cuore, la grazia di esserti fedele e il tuo cuore ricco di misericordia.
Abbiamo bisogno o Signore
di sacerdoti secondo il Tuo cuore,
ne ha bisogno la Chiesa, la Piccola Casa e l’umanità,
sacerdoti che nel nome di Dio siano generosi dispensatori dei sacramenti di salvezza.
Senza l’Eucarestia, o Signore, non possiamo vivere.
Per questo dona alla Tua Chiesa sacerdoti innamorati dell’Eucarestia
e annunciatori della Parola che salva.
Guarda, o Signore, i poveri che sono la parte preziosa di quest’Opera,
consola gli ammalti con il dono della Tua presenza,
benedici i consacrati e le consacrate
che hanno donato la loro vita a Te nel servizio generoso ai fratelli,
fortifica il cuore e le mani di tanti Operatori Laici, Volontari,
Amici, Oblate e Aggregati, Benefattori e Stimatori della tua Opera,
che Insieme desiderano essere un segno del Tuo amore salva.
Questa solenne celebrazione,
conclude il cammino pastorale di quest’anno
che ci ha visti riflettere sul tema:
“Il lavoro nella Piccola Casa: dall’idea alla realtà”.
Signore Gesù aiutaci a far tesoro di quanto il Tuo Spirito ci ha suggerito;
fa che uniti dalla fede in Te, dal carisma che ci hai donato
e dalla missione che ci hai affidato,
prendiamo sempre più coscienza
della chiamata ricevuta:
“essere collaboratori della tua Opera mediante il nostro lavoro”.
Oggi tutta la Piccola Casa può tornare di nuovo a camminare
con te per le vie della Piccola Casa.
La pandemia ha rallentato alcuni nostri passi
ma non ha fermato il cuore di quanti hanno continuato ad amare Dio e i fratelli.
Corresponsabili del dono che hai posto nelle nostre mani,
abbiamo servito l’incondizionata dignità e la salute
di ogni figlio e figlia della Piccola Casa messa gravemente in pericolo
dalla insidiosa minaccia del morbo;
lo abbiamo fatto con la generosità, l’amore e la competenza
di cui siamo stati capaci.
Uniti in Te, ogni gioia si è moltiplicata, e ogni dolore è stato condiviso.
La celebrazione di oggi dà inizio ad una nuova tappa di vita,
nella quale, per tua grazia, vogliamo donarci con più generosità
a servizio della Tua Opera, e affrontare insieme,
con il coraggio che sgorga dalla fede in Te,
il cammino che avrai la grazia di mostrarci giorno per giorno,
coscienti della nostra povertà ma ricchi del tuo potente amore.
Alla luce di queste considerazioni, il tema pastorale, frutto di un discernimento condiviso,
e che oggi poniamo ai Tuoi piedi per invocare il dono del Tuo Spirito sarà:
“Carisma cottolenghino, pandemia e vulnerabilità: uno sguardo nuovo per il futuro”.
Siamo collaboratori dell’opera di Dio mediante il nostro lavoro,
la nostra preghiera e il dono della nostra vita nella concretezza della storia;
allo stesso tempo la realtà ci dice che tutta l’umanità,
e in essa la Piccola Casa e ciascuno di noi,
è stata segnata e ferita da questa prova planetaria
e questo ci ha resi tutti più vulnerabili.
Memori di quanto ci ricorda sovente Papa Francesco:
“Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla”.
aiutaci a riflettere insieme sul vissuto di questo tempo di crisi,
ma donaci anche la grazia di guardare al futuro con speranza,
certi che la Tua Provvidenza conosce solo strade di bene,
di verità, di bellezza e di vita eterna.
Fa, o Signore, che le ferite diventino feritoie attraversate dalla Tua luce,
l’unica capace di annunciare anche nella notte più buia un’alba nuova.
Di questa speranza rendici testimoni intraprendenti e generosi.
soprattutto verso le persone che oggi sono il Tuo volto crocifisso.
Signore Gesù che mediante il pane eucaristico ci doni la Tua forza
dà a noi la Sapienza che viene dall’Alto perché la coscienza delle nostre vulnerabilità
diventi cura attenta di ciò che è fragile perché prezioso:
la creatura umana, vertice della creazione
e destinatario privilegiato del Tuo amore misericordioso.
Con Maria, la Vergine santa, la Consolata e Consolatrice,
con san Giuseppe Benedetto Cottolengo nostro fondatore
con i Beati Francesco Paleari e Luigi Bordino,
con la venerabile serva di Dio Maria Carola Cecchin,
che avremo la gioia di vederla presto salire agli onori degli altari,
con tutti i figli e le figlie della Piccola Casa che vivono già nella patria celeste,
eleviamo a te Signore Gesù la gloria, l’onore ed ogni benedizione
nei secoli dei secoli. Amen.
Padre Carmine Arice