La solenne concelebrazione, il saluto alle Scuole, l’inaugurazione dell’ampliamento della RSA Frassati e l’incontro con i profughi ucraini
Nella solennità di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, sabato 30 aprile 2022, il Segretario di Stato Vaticano, S.E.R. Cardinale Pietro Parolin, ha fatto visita per la prima volta alla Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, a 180 anni dalla morte del fondatore.
Il Cardinale, accompagnato dal Padre generale della Piccola Casa don Carmine Arice, dalla Superiora generale delle Suore di S.G.B. Cottolengo Madre Elda Pezzuto e dal Superiore dei fratelli cottolenghini Giuseppe Visconti, ha iniziato la Visita dal monastero «San Giuseppe» delle suore di vita contemplativa che Parolin ha definito «il cuore» dell’opera fondata dal Cottolengo.
In seguito all’Ospedale Cottolengo il Cardinale ha incontrato i direttori generali della Piccola Casa, medici, infermieri e pazienti passando per i reparti e i diversi servizi fra cui il Centro di Senologia Breast Unit inaugurato nel gennaio 2020.
«Avete tutto il sostegno della Chiesa», ha detto al personale dell’Ospedale, «qui portate avanti un’opera evangelica: vedete Gesù nei poveri, ma allo stesso tempo i poveri vedono Gesù in voi».
Sua Eminenza ha poi sostato in preghiera davanti all’urna del Santo Cottolengo nella Chiesa della Piccola Casa e ha lasciato un pensiero nel Libro d’Oro:
«Per l’intercessione di San Giuseppe Benedetto Cottolengo infiammaci Signore della tua carità che egli ha testimoniato con tutta la sua vita, affinché anche noi possiamo diventare un segno provvido, ma vero, del tuo amore verso tutti e specialmente verso i più bisognosi nel corpo e nello spirito. Grazie per questa visita. Sono profondamente emozionato. Vi accompagno con la mia preghiera. Card. Pietro Parolin – Segretario di Stato»
Alle 10.30, al suono delle campane a festa, ha avuto inizio la solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Parolin a cui hanno concelebrato Mons. Cesare Nosiglia, Amministratore Apostolico di Torino e Susa, Mons. Agapit Ndorobo, Vescovo di Mahenge in Tanzania (dove è presente una missione cottolenghina), il Padre generale della Piccola Casa don Carmine Arice, Mons. Mauro Rivella, parroco di Santa Rita (Torino) che ha guidato la novena per la festa del Santo e diversi sacerdoti cottolenghini.
Hanno preso parte alla celebrazione il Prefetto di Torino Raffaele Ruberto, il Questore Vincenzo Ciarambino, il Comandante Provinciale di Torino dei carabinieri Claudio Lunardo e altre autorità civili e militari.
La celebrazione è stata arricchita dalla presenza di una rappresentanza di diverse Scuole del Cottolengo d’Italia riunite in festa a Torino in occasione della ricorrenza del Santo.
«Stiamo uscendo da anni difficili a causa della pandemia», ha detto Padre Arice nel dare il benvenuto al Cardinale Parolin, «in cui l’impegno per custodire la vita di persone molto fragili ci ha visti impegnati sia nl servizio ai malati e agli ospiti, sia verso gli allievi delle nostre scuole. Memori degli insegnamenti del fondatore ciò che ha sorretto il nostro cammino in questo tempo è stata la certezza dell’amore di Dio padre buono e provvidente, la Sua vicinanza e il suo giungere a noi attraverso l’impegno generoso di coloro che si sono adoperati instancabilmente a servire la Vita. E in questo tempo segnato dalla tragedia della guerra siamo anche contenti di avere con noi alcune persone con disabilità, profughi dell’Ucraina, che qui hanno trovato una casa e amici che desiderano alleviare, almeno un poco, la loro sofferenza».
Nell’omelia il Cardinale si è soffermato sull’accoglienza che il Cottolengo riserva a tutto campo alle persone più fragili e scartate della società.
«Oggi come allora», ha detto, «le persone escluse dalle cure necessarie o che faticano a trovare risposta adeguata ai loro bisogni, nonostante alcuni progressi legislativi, sono ancora molti. La povertà sanitaria è in forte crescita così come la domanda di anziani non autosufficienti o persone con disabilità gravi che non possono essere curati a casa loro per la complessa situazione clinica; anche l’inclusione di persone con disabilità nei luoghi di formazione, tema a voi particolarmente caro e per il quale siete fortemente impegnati, ha bisogno ancora di tanta attenzione».
Parolin ha poi citato i diversi «sguardi» con cui la Piccola Casa accoglie i suoi figli: «Alla scuola del Vangelo, il santo Cottolengo ha appreso lo sguardo di Dio sull’uomo, quello che riconosce l’incondizionata dignità di ogni persona dal suo concepimento fino al suo termine naturale; è lo sguardo di chi vede nei piccoli, negli adolescenti e nei giovani un tesoro prezioso per l’umanità e per questo ha a cuore la loro formazione umana e cristiana; è lo sguardo di chi non si gira dall’altra parte quando bussano alla porta uomini e donne che fuggono dal loro Paese a causa della violenza e della guerra; è lo sguardo di chi scorge negli anziani estremamente fragili e bisognosi di cure complesse un’esistenza sempre preziosa e per questo riserva loro l’assistenza più appropriata fino ad accoglierli nelle diverse strutture a loro dedicate per tutto il tempo necessario; è lo sguardo di chi si fa compagno di viaggio delle persone con disabilità riconoscendo la loro connaturale appartenenza al consorzio umano e si adopera per la loro inclusione nella vita sociale».
Padre Arice, a nome della Piccola Casa, ha donato al Cardinale un reliquiario del Santo Cottolengo risalente all’anno della canonizzazione nel 1934.
Dopo la celebrazione accolto dal coro festoso dei ragazzi di tutte le Scuole Cottolengo d’Italia ha rivolto un saluto agli studenti augurando che «a scuola possano soprattutto imparare a volersi bene gli uni gli altri».
LA FESTA DELLE SCUOLE COTTOLENGO
Il Segretario di Stato Vaticano ha poi tagliato il nastro dell’ampliamento della RSA Frassati in seguito ai lavori di ristrutturazione: 90 posti RSA e 14 posti RAA che portano il numero totale di posti per anziani a disposizione nelle tre RSA presenti nel Cottolengo di Torino a 420.
«Quando non ci sono più le condizioni necessarie per un’assistenza domiciliare», ha affermato il card. Parolin, «soprattutto per la complessità delle situazioni di salute delle persone anziane o con disabilità e quando, non di rado, questa situazione è accompagnata da una dolorosa solitudine, queste strutture diventano una benedizione, soprattutto per i più poveri e indigenti! Se guardiamo con attenzione e senza preclusioni ai bisogni delle persone, l’appropriatezza delle cure necessarie ci invita a diversificare le risposte dall’assistenza domiciliare, quando è possibile, a centri diurni, a strutture di accoglienza come questa. E dobbiamo anche dire, con umile e sincera riconoscenza al Signore, nei secoli la comunità cristiana ha manifestato grande generosità e impegno nell’adoperarsi in tal senso, soprattutto verso le persone più indigenti».
Alla Famiglia cottolenghina ha poi lasciato una raccomandazione: «prestate attenzione alla cura integrale delle persone che avete la gioia di accogliere».
Infine Sua Eminenza ha incontrato i 13 profughi ucraini con disabilità accolti, dallo scorso 22 marzo, presso la RSA Santi Innocenti del Cottolengo di Torino. Ha salutato ciascuno di loro personalmente e dialogato grazie alla presenza di una operatrice che ha fatto da interprete.
«Pregate anche voi per la pace», ha concluso il Cardinale Parolin, «tutti siamo chiamati a collaborare per raggiungerla. Buona Pasqua!».
Torino, 30 aprile 2022 – Solennità di S.G.B. Cottolengo
Foto gallery della Visita (Renzo Bussio – Ufficio Stampa Piccola Casa):
Visita all’Ospedale Cottolengo – fotogallery (Ufficio Stampa Piccola Casa):