Sabato 18 settembre nella Festa del Beato Paleari
Sabato 18 alle ore 10 alla Piccola Casa di Torino, in occasione della memoria liturgica del beato Francesco Paleari, l’Associazione Volontariato Cottolenghino (A.V.C), che riunisce i volontari presenti in numerose Case Cottolengo sparse per l’Italia, celebrerà una festa per l’inizio dei servizi svolti.
“Dopo più di un anno e mezzo è la prima occasione di festa in cui è possibile riunirsi, nel pieno rispetto delle norme anti contagio”, ha dichiarato la presidente Franca Sacchetti, “con l’augurio di poter tornare presto a svolgere il nostro servizio principale a contatto con i pazienti e gli ospiti. Durante questi mesi di assenza forzata dalle strutture abbiamo cercato di mantenerci in contatto con telefonate, WhatsApp e altri metodi digitali, ma l’importanza del contatto umano è e resta fondamentale”.
Prima della pandemia quasi un migliaio di volontari prestavano il loro servizio nelle Case Cottolengo in gran parte del Piemonte e in altre regioni italiane, ma con la restrizioni degli accessi non è più stato possibile accedere alle strutture. Da alcuni mesi alcuni volontari sono tornati operativi, ad esempio al Centro Vaccinale presente all’interno dell’Ospedale Cottolengo, ma la maggior parte è ancora in attesa di poter riprendere il servizio, a causa delle restrizioni ancora vigenti.
Beato Francesco Paleari, le celebrazioni sabato 18 settembre
Don Paleari, «il primo sacerdote cottolenghino beato»
Don Francesco Paleari nacque a Pogliano Milanese il 22 ottobre 1863. Il 6 gennaio 1877 venne accolto nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino da padre Luigi Anglesio, primo successore del santo Cottolengo.
L’8 gennaio 1877 entrò nel Seminario della Piccola Casa di Torino che, posto sotto la protezione di san Tommaso d’Aquino (veniva chiamato «Famiglia dei Tommasini»), accoglieva aspiranti al sacerdozio privi di mezzi economici. Si iscrisse al Terz’Ordine Francescano fin dai primi anni del suo chiericato. Ordinato sacerdote il 18 settembre 1886 dall’Arcivescovo di Torino cardinale Gaetano Alimonda, entrò a far parte della «Congregazione dei preti della Santissima Trinità» fondata dal Cottolengo per il servizio dei poveri, dei malati e dei sofferenti, ai quali si donò per tutta la vita nel ministero pastorale.
Fin da giovane fu insegnante di latino e filosofia nel Seminario della Piccola Casa e presso i Missionari della Consolata, fondati dal beato Giuseppe Allamano di cui fu consigliere e collaboratore. Conosciute le sue doti umane e spirituali, per don Paleari arrivarono presto dall’Arcidiocesi di Torino richieste di nuovi incarichi. Per più di 40 anni fu confessore e direttore spirituale del Seminario diocesano, predicatore di Esercizi spirituali al clero, ai religiosi, religiose e fedeli fuori e dentro la Piccola Casa. Fu anche provicario generale e vicario per la vita consacrata dell’Arcidiocesi torinese.
Un uomo buono e sorridente, il suo sguardo inconfondibile fu il segno distintivo della sua bontà, che lo fece amare da tutti. Quanti l’avvicinavano non finivano di stupirsi della mole incredibile di lavoro, che con una calma veramente inalterabile riusciva a smaltire. Accettava incarichi, lavori ingrati, impegni straordinari, a volte pesi eccessivi per le sue spalle e tutto con la semplicità di un «servizio dovuto».
Nel 1936 ebbe frequenti crisi cardiache che lo costrinsero ad una inattività assoluta; inchiodato alla sua croce dalla malattia, visse un martirio del cuore e una lenta agonia della sua lucida e viva mente. Con le lacrime agli occhi, a chi lo avvicinava raccontava come avesse imparato da Cristo crocifisso, un altro sguardo sulla vita: “Noi dobbiamo essere nelle mani di Dio, come una palla nelle mani di un bambino che gioca. Quanto più forte la palla viene buttata a terra, tanto più rimbalza in alto!”.
Morì il 7 maggio del 1939. Per due giorni fu incessante la fila di gente che transitò in processione di fronte alla sua salma esposta nell’atrio della Piccola Casa. Una fama di santità che portò in breve all’apertura del processo di beatificazione, l’11 giugno 1947. Fu dichiarato venerabile il 6 aprile 1998 e il 10 dicembre 2010 fu approvato il miracolo ottenuto per sua intercessione. Venne proclamato Beato il 17 settembre 2011, la sua memoria liturgica viene celebrata il 18 settembre.