Pubblichiano il saluto che il Padre generale della Piccola Casa, don Carmine Arice, ha rivolto all’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia nella Messa per l’avvio del centenario della nascita del beato Fratel Luigi Bordino.
Eccellenza Reverendissima,
siamo davvero contenti della sua presenza in mezzo a noi per dare inizio alle celebrazioni per il centenario della nascita del Beato Fratel Luigi Bordino, Fratello Cottolenghino, figlio della Piccola Casa, amico di Dio e dei poveri che ha servito con amore appassionato e dedizione evangelica.
Andrea Bordino è nato nell’agosto del 1922, dunque la data centenaria sarà l’anno prossimo; ma non volevamo che questa memoria si riducesse ad un evento, ad una celebrazione solenne ma circoscritta. Poiché è nostro desiderio accogliere la testimonianza e l’esempio del nostro Beato – è per questo, infatti, che la Chiesa canonizza i santi e li addita alla venerazione di tutti – abbiamo pensato ad un cammino di un anno nel quale tra momenti di preghiera, approfondimenti tematici, pellegrinaggi e pubblicazioni potessimo ulteriormente conoscere la sua figura, ammirare la sua testimonianza e seguire il suo esempio.
Eccellenza carissima sono convinto che in questa casa benedetta, per la forza della carità e la potenza del carisma cottolenghino quando è vissuto in pienezza, siano molti – compreso ospiti e malati che sono la sua ragion d’essere – siano molti coloro che percorrono i sentieri della santità. Siamo altresì contenti che la Chiesa, con il Fondatore, san Giuseppe Cottolengo, abbia elevato agli onori degli altari anche alcuni suoi figli spirituali quali don Francesco Paleari, Luigi Bordino e la venerabile suor Maria Carola Cecchin. Questo significa che davvero in questa casa vi è tutto ciò che è necessario per farsi santi.
Grazie, dunque, Eccellenza, per la sua presenza; grazie per l’affetto e la stima che ci dimostra; grazie perché ogni volta che la invitiamo non esita a dire di sì; grazie per la sua paterna vicinanza e per il suo amore ai poveri che manifesta ogni qualvolta è necessario far sentire la voce del Pastore per difenderne la loro dignità. Lo abbiamo visto anche in questi giorni nel suo appello a favore dei profughi afgani.
Con lei saluto anche la comunità di Castellinaldo, paese natale di Fratel Luigi, qui presente con le autorità cittadine, e il sindaco di Bra; saluto anche gli amici alpini, corpo militare al quale il nostro Beato ha appartenuto durante l’ultima guerra mondiale.
Il Signore conceda a tutti noi la grazia di gustare la bellezza e la gioia della vita cristiana quando è vissuta in pienezza e così cantare per sempre le meraviglie del Signore. A Dio solo sia la gloria, l’onore e la benedizione. Deo gratias!
Padre Carmine Arice, ssc