Pubblichiamo questo messaggio di speranza giunto dal Cottolengo di Pinasca (To).
L’impressionante dilagare del Coronavirus ha inevitabilmente colpito e messo a dura prova le RSA. In questi mesi abbiamo assistito a diversi abusi linguistici sulle Rsa che hanno certamente fatto male al cuore ….
La pandemia ha fermato tutto, in particolare è fonte di preoccupazione il calo delle capacità cognitive, probabilmente determinato dall’appiattimento sociale e dalla diminuzione degli stimoli, dei nostri Ospiti.
Ma le sorprese non finiscono e desideriamo condividere (con alcune foto pubblicate a fondo pagina) le gioie che abbiamo vissuto in questi giorni tra Natale e Capodanno. Si tratta di piccoli segni di speranza che ci dicono a gran voce che la vita non si spegne, che i nostri Ospiti hanno voglia di vivere, e ci insegnano che basta un gesto, una parola o l’incontro con le persone care per rivivere e riprendere la forza per andare avanti …
Le video chiamate sono state degli spiragli, perlomeno ospiti e familiari potevano parlare e vedersi. Poi, lentamente, visto che i tamponi effettuati erano tutti negativi, abbiamo cominciato a riorganizzare le visite con i parenti nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza anticovid.
Le foto dicono tutto: la signora Corona di 98 anni, tris nonna, ha potuto vedere la pronipote Ludovica e la signora Gina di 96 anni, tris zia, ha visto per la prima volta la nipote Nora. Che dire della signora Emiliana con i suoi 99 anni, bis nonna, che quando vede le sue «chichette» sgrana gli occhi e sorride … e ancora la signora Romana che aspetta di diventare bis nonna di Camilla.
Questo per dire che le RSA sono come una casa … dove c’è calore, amore e soprattutto vita!
Buon anno a tutti e diamo alle RSA il riconoscimento che meritano.
Pinasca, 7 gennaio 2021
La Famiglia Cottolenghina di Pinasca