Lunedì 28 settembre alle ore 10 è stata inaugurata, alla presenza del padre generale don Carmine Arice e della la vice madre suor Mirella Bocchi, «Casa Rolando».
La nuova realtà, collocata negli ex locali della famiglia san Francesco di Sales (ex sordomuti), accoglie e raccoglie tutti gli Uffici che sono rivolti al far conoscere la Piccola Casa all’esterno (Raccolta fondi, Stampa e Comunicazioni), le sedi delle Associazioni laicali che operano e collaborano per il bene della Piccola Casa (Associazione Volontariato Cottolenghino, Amici del Cottolengo, Associazione laici) e l’Ufficio Acquisti.
“Questa casa”, ha sottolineto padre Arice nel benedire i locali, ” vuole essere prima di tutto un luogo di comunione e missione. Qui sono presenti realtà che lavorano a servizio della Piccola Casa sia all’interno che all’esterno. Questo aspetto missionario, di uffici che si adoperano per far conoscere la Piccola Casa nel mondo, mi sembra che ben si coniughi con una comunione fra le diverse realtà che ‘abitano’ Casa Rolando: lavorare insieme per la stessa missione”.
Il nome della struttura, «Casa Rolando», è stato ispirato da uno dei primi collaboratori del canonico Cottolengo che si chiamava appunto Tommaso Rolando. Nativo di San Colombano Belmonte, si trasferì a Torino insieme ad altri compaesani per rilevarvi un forno e servire parecchie rivendite del centro cittadino. Anche il Cottolengo lo qualificò come «fornaro».
Si iscrisse alla «Compagnia degli artisti», eretta nella chiesa di San Francesco d’Assisi a Torino. Questa confraternita aveva anche uno scopo spirituale e caritativo con regole che prescrivevano una vita di preghiera e diverse opere di carità, tra cui le visite ai carcerati e il soccorso ai malati, tanto negli ospedali quanto nelle loro case. Il termine artista in questo caso non aveva il significato che oggi gli è attribuito; significava «compagnia di chi esercita un’arte», cioè un mestiere come poteva essere il fornaio o altri simili.
Rolando conobbe il Cottolengo fin dai primordi del Deposito della Volta Rossa e ne divenne uomo di fiducia. Infatti, veniva da lui incaricato di commissioni varie e gli erano affidati anche i soldi per le spese giornaliere durante le assenze del Santo dalla Piccola Casa. Rolando rimase tuttavia una figura caratteristica di «volontario».
Fratel Domenico Carena, fratello cottolenghino, lo presentò anche coinvolto nel funzionamento del forno della Piccola Casa, messo in opera il 3 agosto 1838. Nel provvedimento si permetteva al Cottolengo «la costruzione di un forno nell’interno» della Piccola Casa, a condizione che servisse esclusivamente per la fabbricazione del pane destinato solo per i ricoverati nella casa.
Fratel Domenico definì Rolando «il capostipite dei volontari». Dopo la morte del santo Cottolengo, Rolando lasciò la Piccola Casa e morì nel 1864.
Di seguito alcune immagini della benedizione di Casa Rolando lunedì 28 settembre 2020.