Domenica 13 settembre la Celebrazione presieduta da padre Arice
Grande festa domenica 13 settembre nel monastero cottolenghino Janua Coeli di Biella per la Prima professione di suor Donatella Buson.
Sr Donatella è entrata a far parte della Congregazione delle suore del Cottolengo con la Celebrazione eucaristica presieduta alle ore 11, presso la cappella del monastero, dal padre generale della Piccola Casa, don Carmine Arice, alla presenza della madre generale Elda Pezzuto.
Una vocazione adulta quella di Donatella, 62 anni, originaria di Carpenedolo nel bresciano, già impiegata in un’azienda casearia di formaggio, maturata a partire dall’esperienza di volontariato presso la Piccola Casa di Biella.
«Arrivai a Biella per la prima volta nel 2005», racconta Donatella, «per svolgere un’esperienza di volontariato, su proposta del mio parroco particolarmente legato alla comunità cottolenghina biellese».
Da quel momento Donatella scelse di dedicare ogni anno parte delle proprie ferie al servizio nella Piccola Casa di Biella. Da lì il primo contatto con le suore del Monastero Janua Coeli. «Ogni giorno prima di iniziare il mio servizio», racconta, «mi recavo a pregare nella cappella del Monastero; iniziai così a conoscere le suore di vita contemplativa, incuriosita dal loro carisma. Un cammino a cui avevo sempre pensato ma la vita era andata in un’altra direzione, non era ancora arrivato il momento. Intrapresi quindi un percorso di discernimento più intenso proseguendo il mio lavoro».
Dopo la pensione, nel 2018, Donatella decise, quindi, di entrare in monastero. Dopo due anni di noviziato domenica 13 settembre ha emesso la prima professione.
«Il monastero», evidenzia la neo professa, «è un luogo semplice e accogliente dove mi sento a casa, in famiglia, dove prego per il mondo con la mia stessa vita. Domenica è stata una giornata di immensa gioia perché finalmente ho pronunciato il mio “sì” al Signore».
Il Monastero Janua Coeli di Biella
Il monastero Janua Coeli, che significa «Porta del Cielo», fu costituito il 15 agosto 1991, festa dell’Assunta, dalla fusione di due precedenti monasteri fondati da san Giuseppe Benedetto Cottolengo: il monastero del Suffragio e quello del Ritiro della Pietà.
Il nome Janua Coeli indica una comunità unita a Gesù, che è la Porta, e in preghiera con Maria Assunta in Cielo. La comunità monastica intende quindi offrirsi come comunità che accompagna, con la Vita, e offre spazi di silenzio, di orazione e di confronto spirituale nella ricerca di Dio. Diceva il santo Cottolengo: «Noi siamo qui dentro per amare unicamente Dio e dargli gusto in ogni cosa».
«La nostra missione», raccontano le suore del monastero, «è quella di mettere in atto la carità, l’amore di Dio verso i bisogni spirituali di ogni persona. Tra le tante povertà di cui il mondo di oggi soffre, quella spirituale è forse la più profonda e la meno percepita. Da essa derivano la perdita del senso della vita, lo sconforto di fronte alla sofferenza, l’edonismo come unica possibilità di gioia, la solitudine e il dramma di tanti giovani piagati dalla schiavitù della droga e delle dipendenze».