Di seguito pubblichiamo il ringraziamento che mons. Antonio Crameri, cottolenghino, nuovo Vescovo Ausiliare di Guayaquil (Ecuador), il 14 marzo ha rivolto a tutta la famiglia cottolenghina presente nel mondo per la vicinanza espressa in occasione dell’ordinazione episcopale avvenuta lo scorso 29 febbraio.
Carissima famiglia cottolenghina di tutto il mondo,
Colgó l’occasione di questo tempo un po’ “inattivo” dovuto anche qui all’emergenza coronavirus, per raggiungervi con queste poche righe, e manifestare il mio Deo gratias per la vostra vicinanza, per gli scritti e auguri, che in occasione della mia nomina a Vescovo Ausiliare di Guayaquil, ho sperimentato e ricevuto.
Mi sarebbe piaciuto rispondere personalmente a tutti… ma il tempo é tiranno… Lo faccio attraverso queste righe, nella certezza che continueremo uniti nella preghiera; in modo speciale in questo tempo di prova grande, dovuto alla pandemia che sta dilagando in tutto il mondo.
Sono vicino in modo speciale a suora Madre e a suor Nicoletta: vi ricordo in modo speciale. Le mie ultime Messe celebrate sono state accompagnate da questa intenzione particolare.
Il nostro Padre Fondatore, San Giuseppe Benedetto Cottolengo, ci ha insegnato l’abbandono nelle mani della Divina Provvidenza, di questo Padre Buono, che pensa a noi più di quanto noi pensiamo a Lui.
E mentre chiediamo al buon Dio che ci liberi e ci sani da questo virus, facciamo la nostra parte, nel mettere in pratica le indicazioni che gli esperti della salute e i nostri superiori ci raccomandano. É per il nostro bene e di tutta la Terra.
Per me, da qualche giorno é iniziato un cambio totale di vita. E mi sembra strano. Non posso negare di rimpiangere un po´ la vita missionaria a Flavio Alfaro (e prima a Esmeraldas), sempre a contatto con la gente … e in mezzo alla natura.
Certo, allo stesso tempo non posso lamentarmi; ma ogni inizio é faticoso, perché implica un lasciare qualcosa giá collaudato, per “buttarsi” nell’ignoto. Ma lo faccio con la certezza della presenza del Buon Dio.
In questi ultimi mesi mi sono convinto sempre di piú che chi fa é Dio… noi siamo semplici strumenti nelle sue mani. E forse tutta questa pandemia, causata dalluomo stesso, é occasione propizia per ritornare a Dio e ammettere che senza di Lui siamo poca cosa, o meglio “un nulla”.
Continuo ad affidarmi alle vostre preziose preghiere, affinché possa essere strumento efficace nelle mani del Buon Dio, che vuole servirsi di noi per fare di questo mondo un paradiso. Che il Buon Dio mi conceda di diffondere la belleza, il fascino, la luminositá del carisma cottolenghino, che non é nostro, ma di tutta la Chiesa.
Non sto a narrare la bellezza e la grazia ricevuta nella mia ordinazione episcopale lo scorso 29 febbraio, lo hanno giá fatto a viva voce tutti coloro che vi hanno preso parte.
Per me é stata una grazia speciale che ora voglio mettere al servizio di tutta la Chiesa, e specialmente di quella porzione di Chiesa che mi é stata affidata, con un attenzione speciale alla ragione del nostro essere: i poveri.
Dandoci appuntamento a settembre, quando verró, Dio piacente, in Italia per un corso a Roma dei neo-vescovi e poi per visitare la mia amata Piccola Casa in Italia, con una scappata a fine settembre anche in Svizzera dai miei, vi abbraccio tutti e vi raggiungo con la benedizione di Dio.
Deo gratias.
Guayaquil, 14 de marzo del 2020
Con mucho cariño Vostro nel Signore
P. Ante