Lunedì 20 gennaio è stato tagliato il nastro del nuovo Centro di Senologia Breast Unit dell’Ospedale Cottolengo di Torino.
Il nuovo servizio è dedicato ad attività di prevenzione e diagnosi del tumore della mammella, affidato ad un gruppo multidisciplinare di specialisti e integrato nella rete oncologica.
Nello stesso centro la donna viene accompagnata nel percorso diagnostico e successivamente seguita in ospedale per le cure.
«In particolare nella struttura», spiega Eugenio Zanon, coordinatore della Breast Unit, «sono a disposizione due macchinari all’avanguardia per la mammografia e l’ecografia che permettono, rispetto a quelli tradizionali, una migliore visualizzazione delle sezioni del seno. Sono poi presenti ambulatori per la presa in carico olistica delle pazienti».
L’inaugurazione è stata preceduta da una presentazione del nuovo servizio, moderata dall’avv. Gian Paolo Zanetta, direttore generale del Presidio sanitario Ospedale Cottolengo, a cui hanno preso parte il padre generale don Carmine Arice, il cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, e il dott. Riccardo Bussone, responsabile della chirurgia senologica dell’Ospedale Cottolengo.
Tra le autorità sono intervenuti don Paolo Fini, direttore della Pastorale della Salute della Diocesi in rappresentanza dell’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Icardi, e la vicepresidente del Consiglio Comunale di Torino Viviana Ferrero in rappresentanza della Sindaca.
«Desideriamo che anche oggi come ai tempi del santo Cottolengo», ha sottolineato padre Arice, «l’Ospedale continui ad essere fedele allo spirito del Fondatore, e possa essere un tempio di scienza e di pietà: solo così potrà essere anche un segno dell’amore Provvidente di Dio e luogo di evangelizzazione. Altrimenti perderebbe la sua ragion d’essere». Padre Arice ha quindi illustrato cinque attenzioni che non possono mancare nell’opera: la scelta preferenziale per i poveri, la qualità della cura, il rispetto dei valori etici, la cura integrale del malato, un’attenta cura pastorale.
Il cardinale Zuppi ha parlato della «profezia della carità oggi nella Chiesa e per l’umanità». «La carità», ha sottolineato il cardinale, «deve arrivare a tutti, nessuno escluso come ha voluto il santo Cottolengo che era un uomo pratico e mistico insieme. Questa attenzione deve quindi puntare ad un’eccellenza dei servizi in grado di offrire risposte adeguate nella difesa della persona. Per la cura è necessario uno sguardo benigno che vada oltre l’individualismo contro le dinamiche che piegano il bene comune a servizio degli interessi privati. La carità non conosce lo straniero in quanto tutte le persone sono il nostro prossimo».
Il dottor Riccardo Bussone ha sottolineato «come ogni donna sia unica e debba essere accolta in un ambiente riservato e confortevole in cui possa trovare personale specializzato, ascolto e attenzione».
Padre Arice, il cardinale Zuppi e la madre generale delle suore del Cottolengo Elda Pezzuto hanno quindi tagliato il nastro del nuovo servizio.
Foto gallery a cura di Andrea Pellegrini.