La Messa di inizio anno alla Piccola Casa di Torino
“Nelle scuole del Cottolengo sparse in Italia e nel mondo si impara a vivere in una società che non fa la differenza, che è capace di guardare negli occhi tutti”. Così il padre generale don Carmine Arice lunedì 16 settembre con la Messa alla Piccola Casa di Torino ha aperto il nuovo anno scolastico della Scuola Cottolengo che a Torino comprende due sezioni di scuola primaria e due di secondaria di primo grado per un totale di 390 alunni. Accanto al padre ha concelebrato don Andrea Bonsignori, direttore delle Scuole Cottolengo (11 in Italia). Insieme agli insegnanti, agli educatori, alle suore e ai sacerdoti che si prendono cura in ogni aspetto degli studenti hanno partecipato alla Messa le famiglie degli allievi.
“In questa scuola”, ha detto padre Arice ai giovani studenti, “potete imparare ciò che può rendere bella e felice la vostra vita. Approfittate dunque di questi anni con il massimo impegno”. Padre Carmine ha poi ringraziato gli insegnanti, gli educatori e tutto il personale: “avete un’occasione grande fra le mani, siete chiamati ad un’alta missione, quella di dare un contributo prezioso alla nostra società, a partire dalla formazione di questi ragazzi, per renderla più umana, vera, libera e responsabile”.
“Approfittiamo tutti insieme”, ha concluso il padre generale, “di aver avuto la grazia di frequentare la Piccola Casa della Divina Provvidenza che forma il nostro cuore. La Scuola Cottolengo ha un grande dono: è la scuola che non fa la differenza. È un dono che ci ha consegnato il santo Cottolengo, un messaggio che possiamo portare per tutta la vita”.
Ad oggi la Scuola Cottolengo di Torino prevalentemente accoglie alunni che vivono nei quartieri multietnici di Porta Palazzo e Borgo Dora. In ogni classe, formate da 25 allievi, sono presenti circa 3 studenti con disabilità.
«La scuola che non … fa la differenza» è lo slogan che contraddistingue la missione educativa delle Scuole Cottolengo, da sempre attente ad accogliere i più bisognosi: in particolare gli studenti con disabilità, che necessitano di accoglienza e di particolare attenzione, gli studenti di famiglie disagiate con basso reddito. Per queste famiglie il tempo pieno è garantito e vengono offerti gratuitamente anche il servizio di mensa, doposcuola e ricreazione. Viene adottata una didattica attiva, basata sull’«imparare facendo», sul tutoraggio e sulla cooperazione tra compagni di classe.
«Per inclusione», sottolinea don Andrea Bonsignori, direttore delle Scuole Cottolengo, «non intendiamo un caritatevole atto di misericordia, dove l’accettazione del diverso passa per un responsabile e civile sforzo. Per noi includere vuol dire, al contrario, portare tutti i ragazzi, o quanto meno il maggior numero di ragazzi possibile, ai cosiddetti «obiettivi minimi», raggiunti i quali si è in grado di seguire con profitto il successivo anno di corso. Con forza, gioia, entusiasmo e motivazione, osservando e mettendo in evidenza i suoi punti di forza e lasciando che la classe intera colmi le sue fragilità con la forza del gruppo».
Per rispondere appieno alle necessità di ciascuno studente ai docenti sono affiancati tutor, volontari, servizio civile, educatori e personale di supporto, parte integrante di un sistema che rende la scuola una vera rete di sostegno per gli alunni.La condivisione delle buone prassi, la formazione specifica del personale sulle disabilità e la capacità di condividere gli obiettivi sono un punto fondamentale del lavoro di gruppo.
Oltre a quella di Torino sono presenti in Italia 11 scuole dell’Infanzia del Cottolengo: due in Piemonte, a Brusasco e Pinerolo (To); una in Lombardia, a Cinisello Balsamo (Mi); una in Toscana, a Vecchiano (Pi); due in Veneto, una a Pescantina e una Bigolino; una in Calabria, a Tropea (Vv); e tre in Sardegna, a Gonnosfanadiga, San Sperate e Villanovafranca (Su).
Di seguito pubblichiamo alcune foto dell’avvio del nuovo anno scolastico 2019/2020 nelle Scuole Cottolengo presenti in Italia.