Grande festa venerdì 28 giugno al Monastero di Manziana (Roma) per i 25 anni di presenza delle suore cottolenghine.
Nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, a cui il monastero è dedicato, tutta la comunità si è riunita per la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Gianrico Ruzza, Vescovo ausiliare di Roma e concelebrata dal padre generale della Piccola Casa don Carmine Arice. Hanno partecipato anche madre Elda Pezzuto, superiora generale delle suore di S.G.B. Cottolengo, amici e benefattori.
La comunità ebbe origine nel 1852 a Torino quando padre Anglesio diede vita alle «Terziarie della Piccola Casa». Inizialmente era formata da giovani della famiglia Santa Elisabetta (invalide), desiderose di consacrarsi al Signore. Fu poi eretta in monastero di clausura da Padre Domenico Bosso, secondo successore del Cottolengo, nel 1884, con la denominazione di monastero del Sacro Cuore di Gesù.
Le monache lasciarono poi la Piccola Casa di Torino nel 1994 per raggiungere la nuova sede di Manziana.
«Sono stati 25 anni di servizio e di lode», affermano le sorelle, «di adorazione diurna e notturna, di preghiera e di accoglienza, di povertà, di perdono dato e ricevuto, di amore e di desideri, di conversioni e cambiamenti, di fatica e a volte anche di duro lavoro».
Le suore si sono preparate alla festa con il Triduo predicato da don Lino Piano, sacerdote cottolenghino, sui temi della vita contemplativa e della spiritualità del santo Cottolengo. La solennità è stata preceduta da una veglia di preghiera. Inoltre la comunità si è avvicinata alla ricorrenza rileggendo «la cronaca» del monastero e rivedendo le foto che narrano la storia della comunità. Gli scatti sono confluiti in una mostra fotografica allestita nel cortile del monastero.
«Chiediamo al Signore», concludono le monache, «per intercessione di S.G.B. Cottolengo, di poter continuare a scrivere con la nostra vita pagine di santità, e di poter essere fedeli nel quotidiano all’ideale contemplativo voluto dal nostro Santo Cottolengo, così da essere il cuore orante della Chiesa, della Piccola Casa, della Diocesi di Roma e della nostra parrocchia di Manziana. Deo gratias a tutti coloro che hanno creduto nella nostra vocazione di intercessione, consegnandoci il loro cuore, gioie, sofferenze insieme alle intenzioni di preghiera e di aiuto da presentare al Signore».