Il 24 novembre 2018, all’età di 68 anni, è mancato Vito D’Andrea, Ospite storico, che era stato affidato all’età di pochi mesi alla Piccola Casa, ove ha sempre vissuto. “Sono qui dalla nascita e mi trovo bene. Ho imparato molte cose e soprattutto ad apprezzare la vita, anche se disabile. Bisogna sapersi accettare”. Così si raccontava Vito, che aveva due grandi passioni: il teatro e la pittura, tanto da essere chiamato “il pittore”.
È stato tra le anime storiche della Piccola Casa, che era la sua Casa, ove faceva l’educatore, lavorava al computer e seguiva le attività del gruppo sportivo.
La Chiesa era gremita di persone per il suo funerale e Padre Carmine Arice nella sua omelia ha voluto salutarlo così:
“Il Signore è venuto a prenderti con sé perché la tua grande voglia di vivere ora potesse trovare pienezza nella casa del Padre, dopo un’esistenza certamente tribolata, ma vissuta con intensità e gioia da fare invidia a tanti che hanno le gambe e le braccia, ma che non sanno regalare, con ironia e sincerità, l’amicizia, il sorriso e la pazienza che tu hai saputo donare a quanti incontravi. La cosa davvero straordinaria in te è stata la tua umanità, la capacità di dare affetto, di essere una presenza positiva, di incoraggiare, di far sentire la tua vicinanza nei momenti difficili.
Caro Vito, sei stato un grande dono per la Famiglia Cottolenghina, ma anche la Famiglia Cottolenghina è stata un grande dono per te.
Tu sei la dimostrazione della forza di questo grande carisma che il Signore ha dato a S. G. Cottolengo e che lo ha portato a fondare la Piccola Casa della Divina Provvidenza, che per tutta la vita è stata la tua Casa. Vi hai trovato una famiglia che gioiva ogni volta che ti vedeva crescere in età e in abilità e che ha assistito per 67 anni al miracolo del tuo sorriso. E un’altra Casa non l’hai mai voluta! Qualcuno vede la disabilità come qualcosa che rende le persone meno dignitose. Tu ci hai dimostrato, invece, che il limite, vissuto insieme, è una grande risorsa di umanità”.
Deo gratias Vito e arrivederci!